L’hanno ucciso. Poi, non contenti, hanno deciso di scuoiarlo e appenderlo a un cartello stradale. Infine un cartello ignobile: “No agli abbattimenti, si alla prevenzione”. Vittima dell’infame gesto : un lupo. Autore : qualche miserabile pezzo di merda. Ovviamente umano, in quanto in natura la crudeltà fine a se stessa appartiene solo all’uomo.
I resti dell’animale, ucciso dai bracconieri, sono stati trovati sulla strada vicino Suvereto, in Toscana.
A denunciare il fatto è stata la stessa amministrazione comunale tramite la pagina Facebook del Comune. Il sindaco parla di gesto “infame” che “si è consumato sul nostro territorio”.
Gesti di crudeltà contro gli animali selvatici non sono nuovi in Toscana, così come nel resto del territorio italiano. Questo è stato solo l’ultimo di una lunga serie. A gennaio, a Grosseto, vennero trovati i resti di un lupo decapitato.
Altri 7 casi di bracconaggio sono stati accertati in Liguria e nelle Marche e a questi bisogna aggiungere le decine di lupi investiti negli ultimi mesi dalle auto. In totale, per il Wwf, ogni anno muoiono in Italia 300 lupi a causa della “caccia illegale, di trappole, bocconi avvelenati e incidenti stradali”.
In Toscana d’altronde cresce la preoccupazione per la presenza degli animali selvatici e i danni da loro provocati. Da una parte agricoltori e allevatori, dall’altra gli animalisti.
La crudeltà però non è la risposta al problema. Bracconieri e cacciatori, che tanto amano sparare a destra e manca (facile ammazzare un animale con un potente fucile a centinaia di metri di distanza, cari vigliacchi) e che insozzano il terreno con le loro cartucce del cazzo, dovrebbero prendere la loro bella arma e infilarsela su per il sedere. E una volta fatto, non dimenticarsi di premere il grilletto.