Sta facendo il giro del mondo e creando reazioni contrastanti il caso di Charlie Gard nel Regno Unito.
Per chi non fosse a conoscenza della vicenda; parliamo del piccolo Charlie Gard, un bambino a cui, dopo il primo mese di vita, è stata diagnosticata una forma di sindrome di deplezione del DNA mitocondriale.
Una malattia rarissima, solo 16 casi al mondo, tutti bambini, tutti, purtroppo, destinati a morire tra atroci sofferenze.
Non si tratta in realtà di un’unica malattia, ma di un gruppo di patologie genetiche causate da mutazioni in geni nucleari (nel caso specifico di Charlie il gene e il RRM2B) che sono coinvolti nel mantenimento del dna dei mitocondri. I mitocondri sono la centrale elettrica delle nostre cellule, e hanno al loro interno un piccolo cromosoma che codifica per poche ma essenziali proteine: se il materiale genetico dei mitocondri viene perso, come accade nelle sindromi da deplezione del dna mitocondriale, questi non funzionano o funzionano male, e il nostro organismo non è in grado di produrre sufficiente energia. Così gli organi, primi fra tutti i muscoli, il fegato e il cervello, deperiscono progressivamente.
Tutto ciò, inutile dirlo, causa infinite e atroci sofferenze al bambino.
Putroppo al giorno d’oggi non esiste alcune cura per questa malattia. Nessuna. Il bambino è destinato a morire.
Potete credere nei miracoli, in Dio, in Gesù, in Allah, in San Gennaro, in Thor, in Zeus o nella Madonna ma al giorno d’oggi non esiste alcuna cura o metodo che possa far guarire quel povero bambino. L’unica cosa certa e reale sono al momento le sofferenze atroci che sta provando.
Altrettanto inutili e patetici sono i tentativi dei media e del mondo di “provare” con una terapia sperimentale negli Stati Uniti. Ma la terapia sperimentale non è studiata per la sua malattia ed è stata testata solo sui topi, non farebbe smettere di soffrire Charlie, anche nel caso qualcosa funzionasse Charlie sarebbe comunque destinato a una vita di sofferenze.
A questo punto cosa è meglio per il bambino?
I genitori sono disperati, quindi facilissima preda di false speranze, ma i medici, tutti i medici che rappresentano la comunità scientifica internazionale, ritengono molto più umano permettere a Charlie di smettere di soffrire, cosa che invece fa da quando sta male.
Potrà sembrarvi paradossale ma è giusto così. Non stiamo parlando di un giovane di 40 anni che ha espresso volontà e pensiero di essere “accanito terapicamente” nel caso si fosse trovato in quella situazione ma stiamo parlando di un bambino che non ha avuto la fortuna di muovere neanche un passo.
Non è giusto che soffra così, non lo merita, e per quanto possiate pregare continuerà a soffrire fino a quando non morirà.
I genitori sono prima di tutto vittime emotive di questa vicenda. Ovvio che non vogliano arrendersi, che non vogliono darsi vinti e che sperano che qualcosa si possa fare ma la realtà è che il bambino muore lentamente di dolore, che non c’è più nulla da fare ed accanirsi facendolo vivere ancora è semplicemente disumano.
Come spiegato bene dalla vedova Welby, in questo caso, la patria potestà non vale. I genitori non hanno il diritto di far soffrire il proprio figlio, specialmente quando non è in grado di esprimersi.
Avete capito bene?!? Essere genitori non vi da il diritto di scegliere sui vostri figli, che vi piaccia o no. Essere genitori non vi da la verità assoluta su cosa sia meglio per il vostro figlio. NO!
I genitori sono essere umani, come tutti, e sbagliano. Un errore più che comprensibile figuriamoci, ma essendo vittime sentimentali di questa vicenda non sono in grado di decidere per il bene del proprio figlio e per questo motivo bene fanno medici e giudici a scavalcarne l’autorità.
Comprensibilissimo l’atteggiamento dei genitori, molto molto molto meno quello di migliaia di utenti, politici, personaggi famosi e cittadini che hanno aderito alle varie campagne di sensibilizzazione alla vicenda.
Da chi ne approfittava per tirare merda all’Europa.
A chi parlava di vita sacra, che appartiene a Dio mica a te figuriamoci. (Un vergognoso Bergoglio)
Da chi ne approfittava per mettere in dubbio la scienza e la medicina.
A chi invece si sentiva in dovere e in merito di dire la proprio solo perche “ Sono mamma anche io e…”
Cari miei siete soltanto egoisti, esatto; EGOISTI.
Comodi fare i leoni da tastiera per far campare un mese in più un neonato non sapendo che quel mese di vita vissuto dal neonato sarà doloroso quanto tutti i dolori delle vostre vite messi insieme.