Le pioggie di questo week end migliorano una situazione che, a detto degli esperti, iniziava ad essere preoccupante. La scarsità di piogge unito al caldo e al divieto non ancora arrivato per i veicoli inferiori all’euro 4 hanno reso la pianura padana una delle zone più inquinate d’europa.
I livelli di pm10 hanno sforato il minimo consentito (>50mg) per più di 7 giorni, e ciò ha reso indispensabile per molti comuni prendere precauzione drastiche.
A Bologna e Torino è infatti scattato il divieto totale per gli euro 3 fino a Lunedì, e a Torino la sindaca Appennino ha pure invitato i suoi concittadini a “non aprire le finestre” ed evitare attività all’aria aperta, come a Pechino!
Impressionante l’immagine (quella esposta qui in copertina) scattata dal nostro Nespoli dalla ISS, dove la pianura padana appere coperta da uno spesso strato grigio di smog, a formare una cappa irrespirabile.
La situazione è preoccupante perchè solitamente questi livelli di inquinamento venivano raggiunti ad inverno inoltrato, quando cioè, allo scarico dei veicoli si aggiungevano quelli dei riscaldamenti nei periodi più freddi. Siamo solo ad ottobre, le temperature sono ancora elevate e invece questo problema si presenta già. Chi non pensa sia un problema rilevante ovviamente sbaglia. Studi recenti dimostrano come l’inquinamento atmosferico in città sia diventata una delle principali cause di morte.
Rivoluzionare la mobilità urbana rendendola più “ green “ non dovrebbe quindi essere soltanto una soluzione a bassa priorità, e compito soltanto di amministrazioni virtuose ma dovrebbe essere considerata come una prorità per salvare la salute dei cittadini.