Tra gioie e dolori si chiude la spedizione della Federazione italiana sport invernali ai Giochi Olimpici di Pyeongchang.
L’obiettivo di raggiungere cifra doppia è stato raggiunto, come quello di portare a casa qualche oro a differenza di 4 anni fa, certo assai lontani sono i tempi della “valanga azzurra”.
Regina della spedizione italiana è stata Arianna Fontana con le sue tre medaglie al collo, giustamente portata sulle spalle dagli altri azzurri durante la cerimonia conclusiva.
Le 2 altre medaglie d’oro sono arrivate sempre da due donne, grazie a Sofia Goggia in discesa e a Michela Moioli nello snowboard, tra l’altro in specialità inedite per l’Italia.
Sicuramente è mancata la squadra maschile, seppure straordinarie sono state le imprese di Pellegrino, argento nello Sci di fondo, e i bronzi di Windish nel Biathlon e Nicola Tumolero nel pattinaggio.
Sicuramente Pyeongchang può essere un ottimo punto di partenza. Ci sono sport che non funzionano come il salto sugli sci, lo sci di fondo femminile, lo skeleton, alcune specialità dello snowboard dove non ci sono atleti. Una menzione a parte merita il bob, dove ci sono problemi sia di reclutamento dei giovani ma anche di infrastrutture.
Anche perchè se la pazza idea di una candidatura di Milano per il 2026 fosse confermata, occorrerà essere pronti.