W i farmaci approssimativi!
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W i farmaci approssimativi!

Lo sapete che ogni volta che aprite una scatola di medicinali, usate un prodotto molto più “tecnologico” di un cellulare?

No? Beh, sinceramente non me ne ero reso conto neanch’io fino ad ora…

Venghino siori, venghino: medicinali brevettati, garantiti al pistacchio!

Codice Civile, Titolo IX, Libro Quinto, art. 2585:

P_ossono costituire oggetto di brevetto le nuove invenzioni atte ad avere un'applicazione industriale, quali un metodo o un processo di lavorazione industriale, una macchina, uno strumento, un utensile o un dispositivo meccanico, un prodotto o un risultato industriale e l'applicazione tecnica di un principio scientifico, purché essa dia immediati risultati industriali._

Non c’è migliore definizione di brevetto di quella che ci può dare il Codice Civile, ma cosa centrano i brevetti coi medicinali?

Un farmaco “nuovo”, non nasce nel momento in cui “appare” sui banconi delle farmacie, quella è la sua “età matura”; se un nuovo farmaco approdasse domani sugli scaffali delle farmacie, state certi che ha al suo attivo almeno 10 anni di “maturazione”.

Il lungo iter che porta alla maturazione della tecnologia che sta alla base della produzione di un nuovo farmaco è suddiviso in varie fasi, riassumibili in questi pochi (e non necessariamente ordinabili) punti:

  • Scoperta del principio attivo e sintesi della/e molecole;

  • Produzione su piccola scala - molto costosa - di varie forme del farmaco per effettuare test su:

    • tossicologicità;

    • carcinogenicità;

    • sicurezza;

    • efficacia clinica;

  • Registrazione della tecnologia farmaceutica presso le autorità competenti (nazionali ed internazionali);

  • Studio di marketing su entrata, impatto e rimuneratività del farmaco sul mercato;

  • Lancio del farmaco sul mercato tramite una capillare campagna informativo–pubblicitaria “porta a porta” (o meglio “medico a medico”) da parte degli informatori scientifici della casa produttrice.

Tutto queste fasi generano un tempo di attesa medio di remunerazione - cioè il tempo che intercorre tra l’esborso monetario ed il ritorno economico derivato dalla vendita del prodotto - di almeno 10-12 anni.

Per non permettere che altre aziende farmaceutiche si approprino della tecnologia ottenuta con tanti investimenti, il produttore protegge il proprio “gioiellino” con un brevetto industriale che gli permette, per la durata di 20 anni – ridotti ad una decina, contando gli anni di “maturazione” del farmaco - di essere l’unico produttore del proprio farmaco e quindi di coprire e superare le onerose spese di produzione vendendo il farmaco al prezzo che preferisce.

Fotocopiatrici di farmaci

Una volta decorsi i tempi di validità del brevetto, qualsiasi azienda produttrice di farmaci può attingere a piene mani dal grande calderone dei brevetti scaduti, producendo a basso costo e su larga scala il farmaco generico, cioè il farmaco corrispondete – stesso principio attivo, stessi effetti– dal fratello maggiore “di marca” prodotto dalla casa farmaceutica che lo ha lanciato sul mercato.

Vediamo un semplice esempio:

Avete presente l’Aulin?

Bene, l’Aulin- commercializzato dalla Roche nel lontano 1985 - prima della scadenza del brevetto veniva venduto alla bellezza di 11,50€, al contrario, una volta decorsi i diritti patrimoniali del brevetto, è stata data la possibilità ad altri produttori di utilizzare il principio attivo – il nimesulide – per produrre il farmaco generico, che tutt’ora viene venduto nelle farmacie alla modica cifra di 2,60€, un risparmio di oltre il 75%!

Ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato

Ma i farmaci generici fanno veramente bene all’economia sanitaria del nostro paese?

Facendo un giretto sull’utilissimo motore di ricerca messo a disposizione dal sito www.generici.com - utilissimo per chiunque voglia cercare informazioni sui farmaci ed i loro corrispettivi generici - si può notare un risparmio medio del 20-30% sul prezzo dei medicinali originali, sembra poco, ma in un anno, sommando i piccoli risparmi unitari si arriva a totali interessanti.

Questo dato “empirico” inoltre è suffragato dalle rincuoranti notizie dell’AIFA (Azienda Italiana del Farmaco) che ha annunciato un aumento del marcato dei farmaci generici del 25% per la fine del 2008.

Insomma, la prossima volta che il medico ci prescrive una medicina facciamo un salto sul motore di ricerca di generici.com e magari - previo consulto di medico e farmacista -risparmiamo qualcosina su mal di stomaco, emicranee e raffreddori.