Dopo aver tentato di mettere le doppiette in mano ai sedicenni il governo continua la sua lotta alla fauna selvatica. L’art 38 della legge Comunitaria approvata di recente al Senato infatti se limita la stagione di caccia dal 1 settembre al 31 gennaio, prevedendo modiche di tale calendario solo nel senso di una riduzione dell’attività venatoria, permette nello stesso tempo a Regioni e Provincie deroghe in merito all’avifauna(cioè il complesso di uccelli che vivono in un determinato luogo).
Queste ultime potranno infatti decretare di estendere il periodo di caccia relativo all’avifauna a periodi diversi, qualora vengano evidenziate ragioni di pubblica utilità come la riduzione di possibili danni alle colture. Le Regioni prima di stabilire il calendario della stagione venatoria dovranno inoltre chiedere ed ottenere il parere preventivo dell’Ispra(Istituto superiore protezione e ricerca ambientale).
L’articolo ha suscitato malumori all’interno della stessa maggioranza, oltre ad incontrare il voto contrario dell’opposizione. Grazie a tali deroghe infatti ora molti volatili, tra cui anche delle specie protette, saranno più vulnerabili e ad agosto e luglio gli italiani nei loro luoghi di vacanza potranno godersi i cacciatori, doppiette alla mano, pronti a sterminare qualsiasi dannoso pennuto.
Un regalo ai cacciatori in vista delle prossime elezioni regionali? Intanto pur di ottenere qualche voto si “spara” pure al buon senso, ignorando persino il contenzioso che l’ UE ha già nei confronti del nostro paese in merito al mancato rispetto della legislazione europea sugli spostamenti degli uccelli migratori, destinato a questo punto ad aggravarsi.
E di fronte ad una legge così insensata, sono ora in molti a sperare in un intervento correttivo del testo alla Camera.