Costituzionale si, costituzionale no.
Alla fine la Corte Costituzionale, l’organo chiamato nel nostro ordinamento a verificare l’osservava delle leggi e delle norme in esse contenute alla Costituzione e alle altre leggi costituzionali, ha raggiunto un compromesso.
Il legittimo impedimento è si costituzionale, ma solo in parte.
Se infatti la Corte lascia in piedi una legge che permette al Presidente del Consiglio la possibilità di opporre legittimamente le attività istituzionali a chi lo vorrebbe presente in tribunale, la stessa ha soppresso la speciale procedura che era stata inventata per il Cavaliere e che toglieva al Giudice ogni parola.
Viene bocciata infatti la possibilità per la presidenza del Consiglio dei Ministri di auto - certificare l’esistenza di impegni istituzionali tali da impedire la presenza del Premier in aula. L’attestato con una validità di 6 mesi(ma prorogabile per 3 volte) costringeva il Giudice a rinviare il processo, senza alcuna possibilità di opporsi ad un simile rinvio.
Oggi invece non è più così.
Spetta ora al Tribunale, come per qualsiasi normale cittadino, valutare, in concreto, l’esistenza o meno di un legittimo impedimento a comparire in udienza. Resta salvo invece il largo campo degli impedimenti istituzionali che il Premier potrà addurre come motivazione alla sua mancanza, dagli appuntamenti internazionali ai Consigli dei Ministri, dalle Conferenze Stato - Regioni a tutte le attività preparatorie, coessenziali e conseguenziali.
La legge comunque resterà in vigore almeno per un altro mese, cioè fino quando la sentenza non verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Dopodiché Silvio Berlusconi tornerà ad essere, almeno per una volta, un comune cittadino.