Web Series
Il web, ed in particolare i social network, stanno cambiando il consolidato paradigma tra consumatore e produttore di contenuti. Se televisioni e cinema richiedono un apparato produttivo e distributivo necessariamente vasto e dispendioso, con Internet, tutti questi passaggi vengono saltati, e la distanza tra produttore e consumatore diventata “a portata di click”.
Il panorama delle produzioni amatoriali è diventato sempre più vasto e, come un virus, ha ispirato vecchi consumatori a diventare nuovi produttori di contenuti, in un circolo virtuoso supportato in prima istanza dalle reti Peer-to-Peer ed ora, con una diffusione ancora più capillare, da Facebook e YouTube.
Due ottimi esempi di Webseries – vicine all’autore per le tematiche trattate :) – “all’italiana” sono Freaks e Inglorious Hunterz.
Freaks
Con la prima stagione composta da 7 episodi, Freaks riprende tematiche e dinamiche già viste in serie televisive come Misfits o Heroes – a loro volta ispirate all’universo degli X-Men – e le trasporta nelle vite di 5 ventenni del Bel Paese.
Nella Roma di oggi, cinque ragazzi diversi per carattere e modi di essere, si ritrovano inspiegabilmente accumunati da un incidente che li priva dei ricordi degli ultimi 4 mesi di vita. Così Viola, Silvio, Marco, Giulia e Andrea, si risvegliatisi a casa di Silvio, cercano di ricostruire gli eventi accaduti, scoprendo di possedere dei superpoteri.
La serie, benché zero budget, è dotata di una sceneggiatura interessante e girata con tutti i crismi necessari per confezionare un prodotto di alta qualità – attori convincenti, buona fotografia, montaggio e girato, ecc. –, riuscendo nel non semplice compito di prendere gli aspetti positivi delle più blasonate serie americane e trasportarle, senza soluzione di continuità, nell’ambiente italiano.
Episodio Pilota di Freaks
Inglorious Hunterz
Altro esperimento nostrano dal successo inaspettato è Inglorious Hunterz.
Come il titolo della serie lascia intendere, la sceneggiatura attinge a piene mani dalle tematiche ed il setting storico di “Bastardi senza Gloria” di Tarantino – che a sua volta si è ispirato al nostrano “Quel maledetto treno blindato” – e mescola il tutto con la Resisistenza e gli zombie di Romeriana memoria.
Vedendo le proprie chances di vittoria sfumare, il Reich decide di rinfoltire le fila dei propri soldati facendo rivivere i morti come zombie. Purtroppo l’esperimento sfugge di mano e l’intera Europa viene invasa da un esercito di zombie che, affamati di carne umana, mordono i malcapitati di turno, trasformando loro stessi in morti viventi.
Tra i colli del Centro Italia, una squadra tanto eterogenea quanto accattivante – per certi versi mi ha ricordato quella del videogioco Commandos – composta da un prete, un soldato francese, soldati fascisti e della resistenza, si spinge di paesino in paesino, cercando fortune e combattendo contro gli zombie che li infestano. Gli Inglorious Hunterz non sono eroi, semmai anti-eroi,bastardi opportunisti – è il caso di dirlo – che alcune volte si ricordano di avere un’anima, ma che non si fanno troppi scrupoli a spaccar teste e somministrare una sana dose di violenza gratuita sui malcapitati zombie di passaggio.
Attori tutt’altro che professionali, ma proprio per questo genuini e “anti-macho” ed una sceneggiatura veloce e asciutta – che non cerca di mettere troppa carne al fuoco – contribuiscono a dar vita ad un prodotto spiccatamente “di serie B”, ma che fa di questo status un vantaggio, permettendosi di mettere sullo schermo situazioni e personaggi talmente esagerati da acquistare credibilità proprio perchéstrizzano l’occhio al gusto dello spettatore.
Episodio Pilota di Inglorious Hunterz
Un bravo ad entrambe le produzioni – un incoraggiamento a tutte le altre, che per ragione di tempo e spazio non posso citare – ed infine un invito a tutti i lettori dell’Atomo di farsi un giro per le pagine ufficili delle due serie e guardarsi gli episodi.
Buona Visione.