Star Wars: Il Risveglio della Forza
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Star Wars: Il Risveglio della Forza

A quasi 40 anni dal primo (quarto) episodio e 10 anni dopo la nuova (vecchia) trilogia, ritorna il re indiscusso delle saghe fantascient fantasy. Giù dalle brande, che la Forza si risveglia!

The Force Awakens

Come ogni fan che sogna di strapazzare l’antipatico di turno con un bel force choke, anch’io nutrivo i miei dubbi su questo rispolvero della trilogia (no, no, la nuova (vecchia) trilogia non esiste, la, la, la, non vi sento). Il suo creatore l’aveva abbandonata poco prima, vendendo X-Wing e Spade Laser a Topolino. C’era J. Jay DJ Abrams alla regia. Lo stesso killer seriale che ha trasformato Spock in Ridge di Beautiful. E invece. Colpo di scena, in quella piccola galassia, lontana lontana, è successo il miracolo.

Il film riesce. A fare cosa? Tante cose. Perché tante erano le preoccupazioni di Disney. Ci sono i fan della vecchia guardia. Quelli cresciuti a pane e Guerre Stellari (dove Leia si chiama Leila, i Cloni “Quoti”, Han Ian, R2D2 C1P8 e C3PO D3BO), disillusi dall’horribile visu della recente trilogia che-mai-ci-fu e timorosi di dover assistere ad un nuovo supplizio. Quelli bisogna prenderli per mano e portarli nel futuro della saga — “si nonno, l’iphone si usa come il vecchio telefono a rotella. Ora puoi smettere di rotearlo in aria!”. Per quelli ci volevano i vecchi personaggi, Leia, Han, Chewie, R2D2 e C3PO, magari un po’ malconci, un po’ sdruciti, ma ancora pronti a buttarsi nell’avventura. A ricordar loro che è passato un po’ di tempo, ma che quella galassia lontana, unta e consumata che conoscevano era ancora lì ad aspettarli.

Ci sono i nuovi fan. I “bimbi” che quei personaggi lì li hanno conosciuti in (probabile) ordine inverso (o sparso) rispetto ai “vecchi”. Quelli che alla saga cinematografica ci sono arrivati tramite videogames, cartoni animati e app per smartphone. Quelli che non ne hanno mai sentito parlare e che “tutti lo vanno a vedé, ce vado pur io!”. E anche i veri bimbi, quelli che da qui ai prossimi 10 anni ingrasseranno le tasche del Topo coi vari Millennium Falcon e BB-8 telecomandati.

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Bisognava confezionare un film per tutti, ma si sa: “soddisfare tutti per non soddisfare nessuno”. In questo caso salutate il detto popolare con la mano. Col Risveglio della Forza “siamo a casa”, come diceva Han Ford/Harrison Solo nel recente teaser. Si. Siamo a casa.

Il Risveglio della Trilogia

Come ben notava Leo Ortolani, Abrams si è prodigato all’inverosimile per farcire il film di dettagli per gli appassionati. Al contempo, è riuscito nel arduo compito di presentare la nuova saga ai pischelli che la vedono per la prima volta, introducendo vecchi e nuovi personaggi — Rey presidente subito — mantenendo una trama dinamica e veloce.

Ah già. LA. TRAMA. Mai ordito fu più discusso a memoria di nerd. Il pomo della discordia? L’accusa di poca fantasia e coraggio da parte di Disney/Abrams che, in pratica, hanno sfornato un remake del fortunato capostipite del ’77.

Personalmente dissento. Sì, ci sono i cattivoni brutta-copia dell’Impero, di Darth Vader e della Morte Nera e sì, ci sono i ribelli col look da debosciati, i Jedi morti di fame e gli X-Wing sbiaditi. E le stesse situazioni che, coi suoi studenti spesso indisciplinati, la Storia tende a riproporre.

Sarà il tempo trascorso o la nostalgia arretrata, ma al sottoscritto questa “variazione sul tema” è piaciuta. Il trait d’union necessario per traghettare nuovi e vecchi fan verso il futuro. Perché Abrams l’ha capito che, al di là delle Morti Nere e delle Spade Laser, ciò che fa di Star Wars “Guerre Stellari” è quella banda di avventurieri e canaglie, giovani e vecchi, che non vedono l’ora di imbarcarsi a rotta di collo nella prossima impresa. Quello è Guerre Stellari. E chissenefrega se sei fan di vecchia data o un bimbo di 10 anni. Sono i personaggi e le loro avventure che ti faranno battere il cuore quando tornerai a sentire quel “PAAAAAAA” iniziale con le scritte che vagabondano per la galassia.

Ed è questo ciò che Abrams riesce a fare. Mette in gioco personaggi come Rey, Finn e Kylo Renn che, come i loro illustri predecessori, annaspano, si spaventano, scalciano e imitano i “grandi”, magari facendo i loro stessi errori, ma sempre alla ricerca di sé stessi — Kylo(cal) Renn in particolare — in quella grande avventura che è diventare adulti. Il vero lietmotif della saga, che unisce tutti i fan e che “ci circonda, ci penetra e mantiene unita tutta la galassia”.

Il Risveglio della Forza è proprio questo. Un inaspettato ceffone che ti scuote, spazza via la polvere accumulata negli anni e ti ricorda che dentro hai ancora quella voglia di “crescere” e avventurarti in mondi fantastici.

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E mentre scorrono i titoli di coda, sotto le indimenticabili note di Williams, torni da quella galassia lontana lontana e ti ritrovi con una lacrimuccia che ti solca il viso. Guerre Stellari è morto. Viva Star Wars!