Batteri super-resistenti: da Harvard una piattaforma che permette di accelerare la ricerca di nuovi antibiotici
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Batteri super-resistenti: da Harvard una piattaforma che permette di accelerare la ricerca di nuovi antibiotici

La recente notizia della scoperta negli USA di un batterio resistente anche agli antibiotici più potenti ha riportato all’attenzione del grande pubblico la questione dell’uso ingiustificato degli antibiotici, principale responsabile nella selezione di nuovi ceppi di batteri super-resistenti, e quella della ricerca di nuovi tipi di antibiotici.

Mentre la soluzione del primo problema è di tipo culturale — e l’Italia è da anni il capofila di questo primato negativo —, riguardo il secondo, un team di ricercatori di Harvard ha recentemente pubblicato su Nature un articolo dal titolo (tradotto) “Una piattaforma per la scoperta di nuovi antibiotici macrolidi” in cui viene descritta una piattaforma per la rapida prototipazione di nuovi antibiotici (macrolidi).

Lo studio è asceso agli onori della cronaca (quella degli esperti prima e al largo pubblico più recentemente) per due motivi.

Il primo è che apre la strada ad un nuovo modo di fare ricerca nel campo degli antibiotici, il cui sviluppo è spesso messo in secondo piano da gruppi di ricerca e case farmaceutiche a causa della loro bassa redditività.

Il secondo è che, tra i composti antibiotici sintetizzati nello studio citato, due hanno mostrato efficacia (nei test iniziali) contro un batterio che è diventato resistente alla vancomicina, conosciuta, insieme alla colistina, come uno degli antibiotici più potenti e tossici — oltre che per i batteri, anche per l’uomo — disponibili.

Benché questo nuovo strumento di sintesi sembri promettere un’importante innovazione nella ricerca e scoperta di nuovi antibiotici, rimane la questione di portare i nuovi preparati sul mercato. Per ragioni sia sanitarie che economiche, portare un nuovo farmaco dai laboratori ai banconi delle farmacie richiede molti investimenti tra cui un dispendioso iter di test in vitro e su pazienti che richiede anni per essere ultimato ed approvato.

La speranza è che governi e istituzioni finanzino la ricerca di nuove e più veloci pratiche di sintesi e test degli antibiotici.

Intanto ognuno può fare la propria parte per evitare che nascano nuovi ceppi di super-batteri, seguendo alla lettera le indicazioni del proprio medico ed evitando di assumere inutilmente antibiotici.