Tratto dal romanzo “Old Man” di Corman McCarthy e diretto dai fratelli Joel Coen e Ethan Coen, “Non è un paese per vecchi” è ambientato nel Texas degli anni ‘80. Racconta l’avventura di un uomo che, durante una battuta di caccia lungo il Rio Grande, incappa per caso sulla scena di un traffico di droga andato storto dove sono stati abbandonati alcuni cadaveri, un quantitativo di eroina e soprattutto una valigia con un’ingente somma di denaro. L’uomo decide di prendere con sé la borsa con il prezioso contenuto e inizia la sua fuga disperata per eludere la caccia all’uomo messa in atto da un assassino psicopatico, un ex agente delle forze speciali e da uno sceriffo intenzionato a fermare i due inseguitori.
“Non è un paese per vecchi” è un western moderno, che ripropone, quasi, ai giorni nostri gli stilemi classici del vecchio e selvaggio west e che vede nel confine tra il Texas e Messico quel campo di battaglia dove buoni e cattivi si affrontano.
Il film, come forse sapete, ai recenti Oscar ha vinto 4 statuette come Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore non protagonista (Javier Bardem), Miglior Sceneggiatura non originale.
Se sugli ultimi 3 premi concordo pienamente, sul miglior film non sono d’accordo. Ok, l’intento dei registi era quello di esprimere, attraverso la metafora del killer, la follia che sta investendo questa umanità, sotto la pressione di una società che cancella il senso stesso dell’umanità.
Tuttavia a mio avviso il film manca di coinvolgimento, non c’è una storia da seguire, sembra il classico thriller/ horror in cui il protagonista cerca di fuggire da un killer psicopatico. Ma soprattutto, che cosa vuole comunicare questo film? Che viviamo in un mondo violento in cui non c’è più nessuna speranza? Beh, penso sia troppo semplicistico rifugiarsi nel pessimismo più assoluto senza indicare una via che possa portare ad un miglioramento.
Per quanto riguarda gli altri Oscar invece, come ho già detto concordo pienamente, la regia stupenda (d’altronde parliamo di 2 fuoriclasse come i fratelli Coen), fotografie e paesaggi da lasciare senza fiato ma soprattutto uno strepitoso Javier Bardem (che recentemente ha anche interpretato con Giovanna Mezzogiorno “L’amore ai tempi del colera”) che ipnotizza perché ridicolo e feroce allo stesso tempo, i cadaveri che lascia alla sue spalle diventano corpi senza senso, quasi grotteschi.
Tra l’altro in un primo momento i due registi avevano deciso di affidare il ruolo del cacciatore Llewelyn Moss al povero Heath Ledger, ma l’attore rinunciò spiegando che aveva bisogno di riposare e così i fratelli Coen hanno deciso allora di scommettere su Josh Brolin.
Il mio giudizio in sintesi non è negativo, semplicemente vista la critica e le aspettative mi aspettavo qualcosa di più, che meritasse insomma il premio come Miglior Film, ma come spesso succede più alte sono le aspettative più è difficile che queste vengano rispettate.
Radio Rebelde.