Dopo un’Alice e due Biancanevi, la rivisitazione Hollywoodiana delle fiabe registra una new entry, l’adattamento di “Jack e la pianta di fagioli”.
Il Cacciatore di Giganti
In realtà, la storia de “Il Cacciatore di Giganti” unisce ed arricchisce due fiabe della tradizione popolare mitteleuropea (io ho ravvisato anche alcuni riferimenti a Gargantua e Pantagruel, ma non divaghiamo):
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“Jack e il Fagiolo Magico”, in cui il protagonista sale su una gigantesca pianta di fagioli magici finendo per arricchirsi grazie ad una gallina dalle uova d’oro;
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“Jack the Giant Killer”, fiaba semi-sconosciuta in Italia, in cui un contadino riesce, grazie a vari stratagemmi, ad avere la meglio su una manciata di giganti, finendo per sposare una duchessa alla corte di Re Artù.
Nella pellicola, i “Fagioli Magici” sono una reliquia di ere passate che alcuni monaci usano per raggiungere il tetto del cielo e conoscere Dio. Loro malgrado, invece di trovare “L’Altissimo”, incontrano GLI altissimi (giganti) che scendono sulla Terra e sterminano la popolazione, cibandosene. Fortuna vuole che i monaci riescano a forgiare per il re una corona “per comandarli e sulla pianta rimandarli”, riportando la pace nel regno.
Col passare dei secoli la storia diventa mito, fino al giorno in cui Jack, giovane contadino squattrinato, viene fortunosamente in contatto coi suddetti fagioli. Un colpo del destino che lo porterà ad incontrare l’inspiegabilmente avventurosa principessa Isabelle, a scongiurare il ritorno dei giganti ed a diventare, lui stesso, una leggenda.
Good point, Bry-Bry
Se mi avessero detto che Bryan - X-Men - Singer stava lavorando ad un rifacimento del classico inglese “Jack e la pianta di fagioli” avrei usato lo sguardo di “sufficienza e derisione” alla Sheldon.
Invece il caro Bry-Bry è riuscito a sorprendermi. La storia raccontata, benché abbondi di azione, violenza e smembramenti, non scade mai nel truculento, permettendo anche ad un pubblico più giovane di apprezzare la pellicola.
C’è da dire che la trama assemblata è tutt’altro che shakespeariana: i personaggi sono al più abbozzati (quello dell’ “avventurosa” principessa in primis) e, benché la storia del dispotico dominatore del mondo possa reggere per il consigliere del Re – interpretato dal sempre bravo Stanley Tucci –, non si riesce ad evincere l’ossessione di Fallon – il comandante dei giganti – per Isabelle.
Fortunatamente, montato e fotografia sopperiscono ai “buchi” della trama, riuscendo a coinvolgere lo spettatore con paesaggi incantati ed accompagnandolo per mano attraverso di essi. Ultimo, ma non meno importante, il dinamismo del montato che, soprattutto nel finale, regalerà una buona dose di adrenalina al pubblico in sala.
Riassumendo: un buon film per tutti che non faticherà ad intrattenere grandi e piccini. E poi c’è anche Ewan - Obi-Wan - McGregor :)