Presentato in concomitanza con “Il Primo Giorno d’Autunno”, “Il Primo Appuntamento” ne condivide solo l’accezione ordinale — che sia una voluta duologia del “Primo”? — divertimento assicurato, garanzia Bacchi-Lanzoni.
Attraverso la Tàn de Basàléc e quel che Bianchi ci trovò
Seguito spirituale di “Il Mare a Sassoleone”, “Il Primo Appuntamento” ne condivide l’innominato protagonista — o un suo prossimo parente.
Se l’ambientazione è quella della Sassoleone di oggi, i paradossali camei delle precedenti produzioni del duo (da “Fuori Servizio” al già citato “Il Mare”) lasciano pensare ad una Sassoleone alternativa, magari trovata, come l’Alice di Carroll, passando proprio attraverso quella Tàn de Basàléc tanto cercata in “Accadde a Sassoleone”.
Nomen Omen, “Il Primo Appuntamento” segue le improbabili avventure del protagonista “Bianchi”, interpretato dall’irresistibile Massimo Bianconcini.
Incorreggibile combina guai dall’animo gentile, Bianchi semina disastri per tutta Sassoleone finché, grazie al consiglio dell’amico barista, combina un inaspettato incontro con una misteriosa ragazza — interpretata da Marta Cantagalli. Ben presto il cacciatore diventerà — letteralmente — preda, in un crescendo di risate.
La trama si evolve come una serie incalzante di scenette auto-contenute a cui fa da sfondo l’orecchiabile motivetto ragtime, omaggio alle colonne sonore delle pellicole d’epoca. Il film regala tante risate, perdendo di ritmo solo in alcune brevissime sequenze. L’umorismo è quello slapstick che ha reso grande la commedia di inizio novecento e a cui Bianconcini si adatta perfettamente grazie alla sua fisicità, alle tempistiche e alla mimica.
A quando un nuovo salto nella Tàn de Basàléc?